CAGLIARI. Da due mesi e mezzo in consiglio regionale lavora tanto il bar. Per niente, o quasi, gli addetti agli impianti audio dell’aula. Perché se gli onorevoli continuano a frequentare il palazzo, dal 29 marzo la massima assemblea sarda si è riunita solo una volta. E non ha deciso niente. Ordine del giorno della prossima riunione? Non ancora stabilito, come la data. Che comunque non sarà prima della settimana prossima. E comunque da martedì in poi. Fatti i conti, alla grossa, in circa tre mesi il parlamento della Sardegna avrà al suo attivo al massimo due incontri e la primavera rischia di scivolare via senza nemmeno un atto approvato.
Le commissioni, anche se a regime ridotto, continuano a fare le loro audizioni e a esaminare provvedimenti. Domani, per esempio, è atteso il presidente della Camera di commercio di Cagliari, Maurizio De Pascale, che dovrà rispondere alle domande sul piano di privatizzazione dell’aeroporto di Cagliari. Avrebbe dovuto farlo la settimana scorsa, ma l’incontro con i consiglieri regionali è slittato.
L’ultima volta che l’assemblea si è riunita risale al 18 maggio. Quel giorno ha giurato Paolo Congiu, entrato al posto dell’arrestato Valerio De Giorgi. Ma il neo-onorevole non ha potuto lavorare granché: quel pomeriggio si è discussa la mozione dell’opposizione sul rischio della perdita dei fondi del Pnrr. Tante dichiarazioni, nessun documento votato. Un nulla di fatto.
Poi più niente. Fatta salva la polemiche innescata dal presidente Michele Pais, che aveva risposte alle accuse sul consiglio lumaca puntando il dito contro le commissioni, considerate colpevoli di scarsa produttività. Una presa di posizione che aveva infastidito la sinistra, come la destra.
Poi sono arrivate le elezioni amministrative. E in sospeso resta il rimpasto in giunta, con la verifica di maggioranza aperta ormai da due mesi e mezzo dal presidente Christian Solinas. Aperta, ma non ancora chiusa.
Oggi i capigruppo si sono incontrati, per capire che strada prendere. C’era anche l’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino. Perché il consiglio deve approvare il rendiconto di bilancio: ci sono soldi da far muovere, i sardi li aspettano. Prossimo appuntamento? A data da destinarsi. Con l’estate alle porte.