CAGLIARI. I sardi snobbano i referendum sulla giustizia. E anche le amministrative non stanno tanto bene.
Sono bassissime le percentuali di affluenza per la tornata di voto del 12 giugno, con gli elettori chiamati a esprimere le loro preferenze sui cinque quesiti che andavano dalla riforma del sistema della carcerazione preventiva alla separazione delle carriere tra giudici e magistrati inquirenti, passando dall'incandidabilità dopo la condanna: in Sardegna si è presentato alle urne solo il 14,5% degli aventi diritto, contro un'affluenza nazionale che si è fermata poco al di sotto del 21%.
Poco influente, nell'Isola, il traino delle amministrative, che sono sempre state le elezioni di maggior richiamo: al voto c'erano 65 Comuni e un solo capoluogo, Oristano: ha votato solo il 56,3% (contro il 63 della tornata precedente). Nella città di Eleonora il dato scende a 54,8.
Ventisei, intanto, i sindaci già eletti: sono i primi cittadini dei comuni dove si era presentata una sola lista e l'unico obiettivo era il raggiungimento del 40% delle preferenze (ovviamente dovranno superare il 50% dei voto validi, ma è abbastanza scontato). L'unico centro dove non è successo a Milis (Oristano), che si ferma al 34,9.
Castiadas: Eugenio Murgioni.
Carloforte: o Stefano Rombi.
Nurallao: Rita Aida Porru.
Pimentel: Damiano Aresu.
Vallermosa: Francesco Spiga.
Aidomaggiore: Antonello Virdis.
Nureci: Emanuel Atzori.
Siamanna: Franco Vellio Melas.
Tinnura: Pietro Fadda.
Tresnuraghes: Maria Luigi Mastinu.
Zerfaliu: Pinuccio Chelo.
Mogorella: Lorenzo Carcangiu.
Seneghe: Albina Mereu.
Sorgono: Francesco Zedde.
Teti: Costantino Tidu.
Lodine: Davide Cualbu.
Girasole: Lodovico Piras.
Osini: Alfredo Cannas
Orune: Giovanna Porcu
Anela: Giangiuseppe Nurra
Arzachena: Roberto Ragnedda
Florinas: Enrico Lobino
Padria: Alessandra Mura
Semestene: Antonello Buda.
Santa Maria Coghinas: Pietro Carbini