CAGLIARI. No alle classi pollaio, e almeno 200 euro in più in busta paga. L’aumento dei salari previsto dal Governo non è equiparato al caro vita. Per questi motivi oggi anche Cagliari ha aderito allo sciopero nazionale del mondo della scuola che arriva a una settimana dalla fine delle lezioni. Tanto che c’è chi propone il blocco degli scrutini per protestare. Oggi circa mille tra docenti e personale Ata della Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief si sono trovati davanti alla sede della Regione, in viale Trento. Non a caso. “Chiediamo che la Regione si faccia portavoce dei nostri problemi con il governo nazionale”, dice un’insegnante, referente della Cisl, “oggi siamo tutti uniti, precari docenti, dirigenti, e personale Ata”. “Servirebbero almeno duecento euro in più nella nostra busta paga anziché 40 euro come ha previsto il Governo”, dice un referente della Uil, “siamo sempre più poveri”. “Lo sciopero è anche stato indetto per per contrastare le norme introdotte nel decreto Pnrr”, aggiunge un suo collega, “tradiscono il patto per la scuola e negano il valore della partecipazione, del confronto e della contrattazione, è un nostro diritto avere un contratto giusto”.