CAGLIARI. Il dolore causato da diverse patologie potrebbe essere presto curato anche con terpeni e flavonoidi, due delle 500 sostanze che produce la cannabis. Si tratta di due delle nuove frontiere nella gestione della sofferenza e se ne è parlato oggi nel corso del convegno dedicato proprio al confronto tra i massimi esperti a livello nazionale e internazionale per una riflessione sulla sofferenza fisica e psichica legata al dolore. I
l convegno dal titolo “Nuove frontiere nella gestione del dolore” è stato organizzato da Tomaso Cocco, anestesista e direttore della struttura semplice dipartimentale di terapia del dolore del presidio ospedaliero Binaghi.
Il suo cavallo di battaglia è la cura attraverso la cannabis (pioniere in Italia) e il centro del capoluogo, nato nel 2013, è il secondo in Italia dopo Genova.
“In Sardegna la terapia aveva un costo fino al 2017, poi è diventata mutuabile”, spiega Cocco, “affinché si possa somministrare la terapia con la cannabis ci sono cinque indicazioni, in caso di dolore cronico neuropatico, spasticità muscolare in paziente con sclerosi multipla, epilessia, glaucoma e nel paziente chemioterapico che presenta nausee e vomito e non riesce ad far passare o alleviare i disturbi tramite i farmaci tradizionali”.
Fino ad oggi i pazienti in cura a Cagliari sono 1035 e arrivano da tutta Italia, in particolare da Lombardia, Sicilia, Puglia e Campania. “In molte regioni la terapia ancora si paga”, precisa Cocco, “per arrivare a Cagliari è necessario prenotare attraverso il Cup, solo una volta ci si presenta al Binaghi, poi si fa il piano terapeutico che va rinnovato ogni sei mesi e lo mandiamo via mail”.
Ma come e a chi viene somministrata la terapia? “I pazienti che arrivano da noi hanno un’età compresa tra i 30 e i 55 anni e soffrono soprattutto di fibromialgia che comporta un dolore cronico diffuso ma soprattutto rigidità muscolare. La cannabis, oggi chiamata anche erba medicomentosa, viene somministrata sotto forma di gocce o con vaporizzatore o come decotto, in alcune farmacie ci sono anche le capsule”.
Per una maggiore efficacia Cocco suggerisce anche la figura di un nutrizionista. “Per chi se lo può permettere è importante andare anche da un nutrizionista perché ci sono sostanze diaboliche che possono infiammare il sistema immunitario”. Le sostanze più conosciute oggi sono il thc e il cbd. “Ma si stanno studiando anche i terpeni e flavonoidi per curare i disturbi del sonno”.
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