CAGLIARI. Fusione di tre società, una holding per la gestione dei tre aeroporti della Sardegna, un capitale (per ora) a prevalente controllo pubblico, con regione e Camere di commercio che manterrebbero la maggioranza delle azioni e quindi, sulla carta, esprimerebbero i vertici.
I contorni della maxi operazione per la nuova distribuzione delle chiavi, e delle casse, delle porte aree della Sardegna sono stati illustrati stamattina al consiglio della Camera di Commercio di Cagliari. A parlare è stato un rappresentante dello studio Grimaldi di Roma, che annovera tra i suoi associati anche Bernardo Mattarella, figlio di Sergio, presidente della Repubblica: ha illustrato il percorso amministrativo e giuridico che porterebbe alla scomparsa di Sogaer, Sogeeal e Geasar, società di controllo rispettivamente degli scali di Cagliari, Alghero e Olbia, per fare spazio a un nuovo soggetto nel quale avrebbe un peso rilevante F2i Ligantia, emanazione di F2I Sgr, fondo di investimento di Cassa Depositi e Prestiti.
Lo schema è fatto di vari passaggi. La Camera di commercio di Cagliari, presieduta da Maurizio De Pascale, al momento detiene il 93% delle quote di Sogaer. Ne cederebbe una parte, in cambio di un ingresso della nuova holding, che deve ancora essere battezzata, nella quale andrebbe a controllare il 40% delle azioni. Aumenterebbero il loro peso azionario anche la Regione, attraverso la Sfirs, che assieme alla Fondazione di Sardegna andrebbe ad acquisire l'11%. Gli enti sardi, quindi (se sarda può essere considerata la Fondazione legata alla Bper) deterrebbero la maggioranza delle quote.
Il resto verrebbe acquisito da Ligantia, appunto (già dentro Alghero e Olbia e in minima parte a Cagliari) e BlackRock, il potente fondo di investimento, che comunque starebbe al di sotto del 10%. Certo, poi basterebbe un aumento di capitale dei colossi finanziari per annacquare le partecipazioni sarde. Ma al momento nel Largo Carlo Felice si bada ai lati positivi dell'operazione. Le trattative con Ryanair, per esempio, si farebbero su un unico tavolo e non su tre. E si potrebbero accaparrare condizioni migliori. Ma è solo un esempio.
Già si sollevano le voci contrarie, come quella di Confcommercio sud Sardegna, che parla di operazione ad alto rischio perché, in questa fase, gli aeroporti non si vendono, ma si comprano. In più ci sono le operazioni di ampliamento del Mario Mameli e quelle immobiliari intorno all'aeroporto. Tutto entra nella partita. Ora è tempo di valutazione delle azioni Sogaer. Fatti i conti, la cessione potrebbe essere perfezionata entro l'estate, salvo imprevisti.