LEOPOLI. In fuga dalla guerra, con loro solo un trolley, una busta, al massimo uno zaino in spalla. Le scene si ripetono, perché la guerra in Ucraina continua e l'orrore prosegue. Alle donne e ai bambini non rimane che scappare, in cerca di una nuova vita, con la speranza di poter rivedere la loro casa. La Sardegna è sempre pronta ad accogliere. E la rete di soccorso Anas non si tira indietro.
In queste ore è in corso una nuova missione. I volontari, guidati dal presidente nazionale Claudio Cugusi, sono partiti da diversi comuni dell’Isola con un obiettivo: aiutare gli ucraini, e chi vuole arrivare in Sardegna. “Abbiamo tre tonnellate di medicinali per l’ospedale di Leopoli e un carico di beni di prima necessità”, spiega Cugusi che coordina le operazioni dei volontari, “una colonna mobile con un tir in arrivo dalla Sardegna e dalla Sicilia”.
Sono almeno una ventina le donne e bambini che stanno per raggiungere l’Isola. E c’è anche chi ha già un’occupazione. Farà la parrucchiera a Baunei. È la storia di Vitalia, ha 33 anni, la sua bambina si chiama Angela e ha 12 anni. A guidarla sarà l’ex sindaco di Baunei, Salvatore Corrias, che insieme a tanti volontari partiti dall’Isola si trova in Ucraina per dare una mano d’aiuto agli sfollati. “Loro hanno sentito il rumore delle bombe, e nonostante tutto vengono da noi con una buona dose di fiducia”. Le immagini dal confine mostrano chi scappa dal paese in guerra in cerca della salvezza e di una nuova vita. Tra loro anche un bambino che cammina a passo svelto, forse per raggiungere la sua mamma. Anche loro arriveranno in Italia con un carico di speranza.