CAGLIARI. “Il governo è sordo, ci resta solo lo sciopero”. Non sono più solo gli autotrasportatori ad annunciare proteste per il caro carburante. Ora anche i benzinai sono pronti a una manifestazione, che dia un forte segnale sullo stato di crisi del settore. La notizia era nell'aria, ma adesso a confermarla arriva una nota dell'Angac-Confsal della Sardegna, l'associazione che riunisce i gestori dei distributori. "Se non ci sarà un intervento immediato", dice il presidente Giuseppe Balia, "non avremo altra scelta, dovremo scioperare". E l’adesione alla protesta è già massiccia.
"Noi abbiamo fatto una richiesta ben precisa al governo, di un incontro urgente e di avere un prezzo controllato", spiega Balia, "nessuna risposta però è arrivata. E a questo punto possiamo solo organizzare una mobilitazione. Il prezzo del carburante sale e noi non abbiamo più margine, che è mangiato dalle transazione elettroniche e dalle spese fisse".
Balia precisa che l'organizzazione di uno sciopero in regola prevede una serie di autorizzazioni, "non si può fare da un giorno all'altro" - dice - "e noi faremo tutto in regola, ma bisogna reagire in qualche modo".
Intanto è arrivato oggi lo stop della commissione di garanzia per gli scioperi al blocco indetto dagli autotrasportatori in tutta Italia. Una protesta, che sarebbe dovuta scattare dal 14 marzo, e proclamata il 10, che in Sardegna ha scatenato il panico: i market sono stati presi d'assalto per paura che il blocco della movimentazione delle merci avrebbe causato la carenza di beni di prima necessità. La pesante nota porta la firma del commissario Alessandro Bellavista e indirizzata a Trasportounito - la sigla che ha indetto lo sciopero - e a tutti i ministeri interessati. In sostanza Trasportunito non ha detto per quanto tempo sarebbe dovuto durare il blocco. E questa è una delle violazioni elencate nel documento. I destinatari, in una nota, hanno risposto che la commissione ha preferito ignorare l’emergenza, rispolverando criteri burocratici. Ma in Sardegna, non si tirano indietro invece i camionisti che, slegati da sigle sindacali e da associazioni, porteranno avanti lo sciopero da lunedì, parcheggiando i loro mezzi fuori da porti e zone industriali.