CAGLIARI. I tabaccai sono pronti alla protesta. Dal 1 febbraio, come stabilito dall’ultimo decreto del governo, dovranno chiedere il Green pass ai loro clienti. Disposizione su cui si è acceso però un ampio dibattito, che sta portando a un braccio di ferro con il governo. Si rischia il caos, denuncia la Federazione Italiana Tabaccai, che ha deciso di chiudere le serrande per protesta. Il punto non è l’obbligo di Green pass in sé, che tanti reputano giusto, ma le difficoltà evidenti di un controllo che spetterebbe proprio ai titolari della tabaccheria. E in Sardegna ci sono piccolissime realtà che non riuscirebbero a gestirlo.
"Nell'Isola gran parte dei tabaccai lavorano da soli, in due si alternano in base ai turni: immaginate cosa significherebbe spostarsi all'esterno per effettuare i controlli del green pass per ogni cliente, è impossibile", denuncia Massimo Farris, delegato territoriale della Federazione. Secondo i tabaccai a controllare dovrebbero essere quindi le forze dell’ordine, ed è questa la richiesta che arriverà al sottosegretario alla salute Andrea Costa, con cui è stato avviato il dialogo. Inizialmente, sembrava che potessero rientrare tra le categorie esentate dall’obbligo della certificazione. In effetti durante il primo lockdown, attacca la Federazione, erano rimasti aperti perché assicurano servizi essenziali per tutti i cittadini. Dal pagamento di bollette al ritiro di pacchi.
"Siamo favorevolissimi al green pass per contenere i contagi", ribadisce Farris, "ma ci vuole buonsenso: il governo ascolti il nostro appello e faccia eseguire i controlli alle forze dell'ordine".