CAGLIARI. Aveva 59 anni, era nato a Cagliari ma viveva a Capoterra. Le sue iniziali sono A.G., era un no vax convinto: contagiato, era finito prima nel reparto Infettivi del Santissima Trinità, poi in Rianimazione. E ieri è morto, ucciso dal Covid. La più giovane delle sette vittime del virus registrate in Sardegna nelle ultime 24 ore. Un numero così alto non si registrava dal 17 agosto, quando i decessi erano stati otto in un solo giorno.
Un impatto prevedibile. Perché se è vero che la Omicron è meno cattiva delle varianti precedenti, e le percentuali di letalità sono inferiori, con numeri così giganteschi, come quelli dei contagi registrati nelle ultime settimane in Sardegna, è ovvio che salga anche il numero delle vittime. Con la platea dei no vax maggiormente colpita.

La conferma arriva anche dal dato delle terapie intensive: l'ultimo bollettino nazionale riporta 5 nuovi ingressi nella giornata appena trascorsa. E solo l'alto numero di decessi non fa schizzare in alto il numero di posti letto occupati: ne risultano 27, uno in meno rispetto a ieri. Quando si esulta per il calo dei ricoveri, in termini assoluti, bisogna guardare oltre la statistica: i morti non hanno più bisogno di cure. Al Santissima Trinità, su 8 pazienti gravi per Covid, cinque sono non vaccinati. Gli altri sono affetti da serie patologie che li hanno debilitati, a prescindere dal virus.
Un bollettino pesante, quindi, l'ultimo sul coronavirus in Sardegna. Alleggerito dal dato sui nuovi contagi: ne sono stati rilevati appena 685 su 4346 soggetti testati. Un calo importante, che lascia ben sperare.