MONSERRATO. "I reparti di degenza del Policlinico di Monserrato sono al collasso", lo denuncia il sindacato Usb Sanità con una nota firmata da Gianfranco Angioni e Maurizio Cara.
"Infermieri, Oss e tutto il personale dei diversi ruoli professionali sono oramai stremati da un emergenza sanitaria senza fine", affermano.
"Sono molteplici le criticità che continuano ad essere presenti presso l'Aou di Cagliari, malgrado la promessa fatta a mezzo stampa in data 21 dal dottor Coghe, in qualità di Direttore Sanitario, con il quale affermava che le criticità erano dovute all'emergenza pandemica e che "presto" si sarebbe posto rimedio. Dobbiamo notare, invece, che la situazione non solo non è migliorata ma è completamente peggiorata.
Riteniamo intollerabile il continuo rimbalzo di responsabilità, le soluzioni devono essere trovate nel più breve tempo possibile, i processi produttivi nei reparti di degenza continuano ad essere pesantissimi.
È evidente che la drammaticità organizzativa acuita anche per i numeri dell'organico ormai ridotto all'osso condiziona in maniera negativa la qualità assistenziale e il rapporto di fiducia che si deve instaurare fra pazienti e personale.
È inaccettabile che nei reparti di medicina i pazienti in certe circostanze sono stati privati perfino di un comodino, gli stessi con le evidenti difficoltà hanno dovuto consumare il pasto o sul letto o su uno scatolone.
Gli spazi delle camere sono diventati sempre più angusti poiché le stanze erano state previste per due pazienti, mentre adesso, molte di queste vengono occupate da tre pazienti. Ciò crea grave pregiudizio nella corretta assistenza da offrire agli ammalati, e pregiudica in modo gravissimo eventuali emergenze rianimatorie oltre a creare problemi di sicurezza per il personale stesso.
A fronte dei reali posti letto accreditati nei reparti si è arrivati all'assurdo di avere superato la soglia del 30% sui posti letto occupati con reparti che hanno toccato punte di oltre sessanta pazienti ricoverati.
Crediamo che nel momento in cui le figure dirigenziali sono aumentate a dismisura, il costo dell’inadeguatezza
organizzativa non debba essere pagato sulla pelle di tutti gli Operatori, che si vedono loro malgrado coinvolti
in pericolose dinamiche di malpractice per la carenza cronica del personale necessario a soddisfare i LEA, e con
la costante precarietà e ricorso al lavoro interinale", scrivono.
"Purtroppo nonostante le numerose richieste di incontro con i vertici aziendali, vecchi e nuovi, non ultima quella inviata il 2 Gennaio al nuovo Direttore Generale non abbiamo avuto nessun riscontro.
La situazione oramai è sfuggita di mano, le mancate risposte non ci faranno demordere a ricercare le migliori possibili tanto che, abbiamo presentato un esposto all'autorità competenti e una richiesta di verifica urgente al Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro al fine di valutare lo stato di (in)sicurezza in cui opera il personale afferente alle diverse Unità Operative, e di adottare tutti provvedimenti necessari al fine di poter ripristinare le condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Senza risposte concrete siamo pronti alla mobilitazione, non è più accettabile che lo stato pandemico possa essere addotto come scusante alla superficialità gestionale che va a completo discapito degli operatori e dei pazienti."
- Redazione
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