CAGLIARI. L’inaugurazione del pronto soccorso del Santissima Trinità dedicato solo ai pazienti Covid non è bastata per scongiurare le file fuori dagli altri pronto soccorso (Brotzu e Policlinico). Ieri quelle in coda erano 14 nel piazzale Ricchi, i pazienti attendevano un tampone. Al Policlinico non va meglio. Succede perché nonostante risalga a 4 giorni fa l’inaugurazione del pronto soccorso di via Is Mirrionis, le sue porte rimangono ancora chiuse. “Solo a Cagliari riscontriamo problemi di questo tipo”, assicura Pier Paolo Pintus, rappresentazione dell’Anas, associazione nazionale azione soccorso della Sardegna, “evidentemente il sistema non funziona. Abbiamo solo un problema ad Alghero dove i soccorritori devono rimanere in attesa insieme ai pazienti dell’esito del tampone”.
Oggi l’Anas, a tre giorni dalla scadenza della convenzione per il servizio del 118 sardo, attende ancora notizie dall’Areus (azienda regionale per l’emergenza urgenza della Sardegna). Le novità (si spera buone) dovrebbero arrivare nel pomeriggio durante una riunione in programma proprio per affrontare il problema. “La proroga dovrebbe arrivare per i prossimi tre anni”, dice Pintus, “ma si attende ancora la nuova convenzione”. Altro problema da affrontare sono le risorse. C’è un buco di 5 milioni di euro. “ È notizia di queste ore che a febbraio arriverà il saldo del 2021 dei fondi che le associazioni ricevono per operare sul territorio”, precisa il rappresentare dell’associazione, “5 milioni di euro sono spariti nel nulla, chiediamo che si faccia un emendamento alla finanziaria per recuperare le risorse, per noi sono indispensabili, senza di quelle si potrebbe riscontrare grandissima difficoltà”.