CAGLIARI. Dieci nuovi ricoveri in terapia intensiva, quattro morti. E 425 nuovi contagi. È passato un anno da quando la Sardegna faceva registrare questi numeri legati al Covid. Succedeva in una regione dove - come in tutta Italia - dalle 22 si era costretti a stare in casa, bar e locali aprivano a chiudevano con orari ridotti (quando non restavano con le serrande abbassate per settimane). E si circolava solo se si avevano valide ragioni, da dichiarare preventivamente e sottoscrivere. Si era nel pieno della seconda ondata e il virus faceva paura.

Ora i timori restano, perché si registra una lieve ripresa dei contagi. Ma il confronto dei numeri è impietoso. Anche se da mesi si vive una vita senza restrizioni. Dati del 7 novembre 2021: 56 nuovi positivi (erano 425), in tutto sei pazienti in terapia intensiva (nessun nuovo ingresso, gli stessi da una settimana), 46 i ricoverati con sintomi (un anno fa erano 320). Ieri sono arrivati i risultati di 7464 test, un anno fa ne erano stati fatti 3.426: il tasso di positività era enormemente superiore. In un solo giorno erano stati intercettati 2310 sintomatici.
L'incidenza oggi è a 23,. Allora era a 151. Ed era destinata a salire con un ritmo vertiginoso.
Succede grazie a oltre 2,5 milioni di dosi di vaccino somministrate. Ma restano ancora 205mila sardi che non ne hanno ricevuta nemmeno una.
