CAGLIARI. Ambulanti, giostrai, torronai: per loro niente lavoro, o quasi, da quando il virus ha bloccato sagre e feste. I soldi per mantenere le famiglie, quelli guadagnati, non ci sono. E non arrivano nemmeno quelli promessi dalle istituzioni, come indennizzo. Una prima tranche, 6000 euro, è stata erogata per il 2020 agli aventi diritto, molti meno di quelli che hanno presentato domanda. Ma la seconda, promessa attraverso un bado Aspoal e per la quale i fondi sono stati stanziati dal consiglio regionale, è rimasta bloccata nelle maglie della burocrazia.
Cosi i lavoratori senza lavoro a causa del Covid e dei suoi strascichi questa mattina si sono fatti sentire bloccando via Roma, sotto il consiglio regionale. Erano pronti a piantare le tende se non avessero ricevuto risposte. Gli animi si sono calmati, almeno per il momento, quando una delegazione ha incontrato i capigruppo.
Nell’incontro, presieduto dal vice presidente Giovanni Antonio Satta, i lavoratori hanno lamentato eccessivi ritardi burocratici su una procedura che, sulla carta, avrebbe dovuto essere abbastanza semplice e in grado di dare risposte ad una categoria particolarmente penalizzata nella fase più acuta della pandemia.
L’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, presente alla riunione con funzionari del suo assessorato e di quello del Lavoro, titolare del procedimento, ha assicurato che i tempi di liquidazione delle indennità saranno accelerati, anche grazie al supporto di altre unità di personale. Secondo dati aggiornati, sono state presentate circa 2000 domande delle quali 703 istruite, 274 dichiarate ammissibili, 489 respinte ed altre ancora da esaminare. L’obiettivo è quello far partire i pagamenti quanto prima e concluderli entro il prossimo mese di dicembre.