MILANO. "Quindi è giusto anche prendere a calci in cu… questo bas… di mer…quando avvistato nella città": questo il messaggio scritto su una chat di No Vax su Telegram da un sottufficiale della Marina di 51 anni, originario di Teulada.
Ora è indagato, assieme a un cinquantenne di Vercelli, per le minacce gravissime rivolte contro il sindaco di Milano Beppe Sala. Le abitazioni dei due sono state perquisite giovedì mattina dagli agenti della Digos su mandato del capo del pool antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili.
Le perquisizioni sono state disposte, si legge negli atti, anche per verificare se le due persone mantengono contattis tretti coi "gruppi 'no vax'" anche per organizzare le "numerose manifestazioni pubbliche non autorizzate" degli ultimi mesi e se siano tra i promotori. Il blitz è stato disposto anche per verificare se avessero a disposizione eventuali armi "in ragione della particolare violenta animosità intrinsecamente manifestata nella condotta", ossia nelle minacce sulla chat.
Le minacce di morte contro sala, finora virtuali, hanno comunque portato la prefettura di Milano a disporre la vigilanza per tutelarlo. Ma lui rifiuta la scorta.
Il servizio nel Tg