CAGLIARI. Il Covid ha ucciso, in Sardegna. Eccome se ha ucciso. Direttamente e no. Si è portato via persone sane, senza alcuna patologia, dopo averle colpite. E anche sardi che affrontavano o avevano affrontato altre malattie. Si sta sottolineando un'ovvietà, ma appare necessario.
Perché la nuova narrazione paranegazionista, o minimizzatrice, adesso si appiglia all'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità, che contiene un dato: "Secondo il campione statistico di cartelle cliniche raccolte dall’istituto, solo il 2,9% dei decessi registrati dalla fine del mese di febbraio 2020 sarebbe dovuto al Covid 19. Vorrebbe dire che dei 120mila decessi registrati “solo” 3.783 sarebbero dovuti all’azione diretta del coronavirus". Questa la conclusione a cui è giunto Franco Bechis, su Il Tempo, rilanciato ovunque da chi vuole ridurre di nuovo il Covid a una semplice influenza, o poco più. Dopo due anni di epidemia.

Ma la vicenda è un po' diversa. E per capirla bisogna partire dai numeri. Quelli dei morti. La fonte è l'Istat, che due giorni fa ha rilasciato il report sui decessi in Italia, suddivisi per regione. Viene fatta una media tra i morti negli anni 2015-2019, quando il virus non c'era. E si possono comparare con quelli del 2020, arrivando al 2021 fino a settembre.
Nel quinquennio pre-pandemia in Sardegna si contava una media annuale di 16.836 decessi. I picchi di morti, sempre in media, venivano raggiunti a marzo e dicembre, quando erano 1541.

Poi è arrivato il coronavirus. Nel 2020. E i numeri salgono. A marzo, record nelle annate precedenti, vengono certificati 1734 decessi. Che diventano 1957 a dicembre (400 in più rispetta alla media del quinquennio precedente). Ma non è il massimo: i morti erano stati 1980 a novembre. Totale dell'anno: 18.994. Oltre duemila in più sopra la media del periodo in cui non si sapeva nemmeno cosa fosse un lockdown. Una crescita di oltre il 12%.
Un trend nero che viene confermato anche nel mese successivo, gennaio 2021, quando sono andati via 1934 sardi. La media del mese, prima del Covid, era di 1734. Duecento in meno.
Poi sono arrivati i vaccini. E i numeri hanno ricominciato a scendere.

C'è il fattore comorbilità. Chi è morto, si è detto, aveva spesso altre patologie. Vero. Ma si trattava anche di ipertensione arteriosa. Meglio non fare un checkup completo, allora, perché tanti scoprirebbero di essere a rischio. E qualcuno potrebbe dire: vabbè, mica è stato il Covid, era malato.
Ulteriore elemento: l'incremento dei morti è legato anche indirettamente al Covid. Perché gli ospedali erano blindati, le cure venivano negate. E le malattie, tutte, venivano trascurate. Fino alla morte.