ROMA. "La commissione Uranio ha scoperto reati non ancora prescritti, trasmettete le notizie di reato ai pm competenti". Nell'audizione di oggi a San Macuto il consulente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito, Raffaele Guariniello, ha invitato il presidente Giampiero Scanu a trasmettere alle procure le notizie di reato emerse negli ultimi due anni di lavori della commissione sulla salute dei militari. Si tratta - ha spiegato l'ex procuratore aggiunto di Torino - di tutta una serie di casi rubricati come "giurisdizione domestica" del ministero della Difesa ed esaminati all'interno della stessa amministrazione senza essere trasmessi alle procure.
"In questi due anni - ha spiegato Guariniello - abbiamo scoperto che anche i militari fanno parte dei 'deboli' che la giustizia deve tutelare. In questi due anni abbiamo ascoltato dolenti storie di amianto, radon, uranio impoverito, e abbiamo ascoltato non solo storie di morti ma anche storie ancora senza morti. E tuttavia storie di mancata osservanza delle norme a tutela dell'ambiente, della vita e del lavoro. E in queste storie, da eterno pubblico ministero, non ho potuto non cogliere notizie di reato: dall’omicidio colposo alle omissioni di cautele antinfortunistiche, dal disastro alle violazioni del Testo Unico sulla sicurezza del lavoro. Ipotesi di reato non sempre prescritte".
Il presidente della commissione Giampiero Scanu ha immediatamente accolto la sollecitazione di Guariniello: "Domani ho convocato l'ufficio di presidenza per decidere l'invio degli atti alla procura di Lanusei".