CUGLIERI. "Avete presente quel pattinatore che aveva vinto la medaglia d'oro perché tutti gli altri erano caduti? Ecco". Antonio Angotzi, olivicoltore, definisce così il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio che, arrivato in Sardegna dopo la devastazione degli incendi, ha definito "un successo" le operazioni di spegnimento, mentre fumavano 20mila ettari. Ad Angotzi ricorda Steven Bradbury, che può vantare un oro olimpico. In un terreno di Cuglieri lui ha perso 58 ulivi su 60: "Alcuni avevano anche più di 500 anni", precisa. Gli altri sono stati distrutti dal rogo.
In un video mostra che no, non tutti i terreni erano poco curati e invasi da arbusti secchi che fanno da carburante al fuoco. Quello della sua famiglia era pulito. Ma gli ulivi si sono inceneriti lo stesso. "Come è arrivato qui il fuoco?", si chiede, "nell'ulivo, soprattutto se centenario, la maggior parte è secca e solo una parte vegeta". Tanto che i tronchi hanno bruciato, le chiome no. Lui, con la famiglia, ha curato il suo terreno. Eppure ha perso le piante.
Così Angotzi guarda al monte: "È lì che bisogna fare prevenzione. E per farla c'è gente ben pagata. Invece", accusa, "si preferisce pagare i canadair che fanno gli spettacoli sulle spiagge mentre caricano acqua".