CAGLIARI. La Sardegna non esporta il virus. E, finora, anche l'ingresso di non residenti risultati contagiati dal Covid risulta essere un fenomeno irrisorio. Appena lo 0,46% dei casi rilevati dal sistema sanitario regionale è stato diagnosticato su soggetti non sardi. Nessuno proveniente dalla Penisola, tutti dall'estero. Questo emerge dall'ultima analisi dell'Istituto superiore di Sanità che, in vita degli spostamenti legati al turismo estivo, ha iniziato a monitorare le regioni di diagnosi e la provenienza dei positivi.
La Sardegna ha aperto i varchi, eliminando i controlli agli arrivi, ormai da un mese. Il 28 maggio ha smesso di avere efficacia l'ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas che imponeva il possesso di un certificato di negatività o l'esecuzione di un tampone allo sbarco, in porti e aeroporti. Da allora si teme una ripresa del contagio nell'Isola bianca.
Invece, stando ai numeri, del report settimanale, nel periodo tra i 7 e il 20 giugno, nemmeno un contagio su 200 è importato, e proviene dall'esterno dei confini nazionali. Facile anche capire che quel numero identifica un focolaio ben individuato: quello scoppiato sul set della Disney, per la riprese de La Sirenetta, nel nord dell'Isola. Una serie di contagi che, visti i numeri delle settimane successive, sembra arginato, anche se è stata accertata la presenza della variante Delta.
Lo stesso report dell'Iss dimostra che i nuovi contagi a livello nazionale sono stati scoperti su soggetti non vaccinati. E l'Isola inizia a essere tranquilla su questo fronte: un quarto dei residenti ha ricevuto la doppia dose e, secondo il sito ufficiale del governo, le somministrazioni totali sono arrivate a quota 1.295.012.