CAGLIARI. Dopo lo strappo dell'Udc, che con il leader Giorgio Oppi ha fatto mancare il numero legale in aula in polemica con la giunta, arriva un altro strappo nella maggioranza che governa il consiglio regionale: il capogruppo della Lega Dario Giagoni questa mattina ha abbandonato i lavori della commissione durante la quale si sarebbe dovuto parlare di una proposta di legge del Psd'Az sull'installazione di dissuasori nelle strade del lungomare. La priorità, secondo l'esponente del Carroccio, "dovrebbe essere quella di apportare le opportune modifiche al Piano Casa: è necessario tornare subito in Aula, per porre fine al caos normativo che l’impugnazione della legge ad opera del Governo ha provocato”.
Dichiarazioni che hanno tutto il sapore dell'attacco frontale all'assessore all'Urbanistica Quirico Sanna, sardista. Dall'altra parte i Progressisti non si fanno sfuggire l'occasione e ne chiedono le dimissioni:" Sempre più solo nelle sue posizioni fuori da ogni logica, l'assessore regionale all'Urbanistica e agli Enti locali dovrebbe presentare immediatamente le sue dimissioni", scrivono in una nota gli esponenti dell'opposizione,
"Se la legge sulla moltiplicazione delle Province è stata sonoramente bocciata dal Governo, e già basterebbe questo, con il suo Piano Casa sta creando problemi ai Comuni e ai professionisti del settore in un momento in cui per il rilancio dell'edilizia servirebbero regole chiare, comprensibili a tutti e velocemente applicabili: con le minacce mascherate da direttive, firmate da lui ma evidentemente appoggiate dal presidente della Regione, l'assessore sta invece rendendo impossibile il lavoro negli uffici degli enti locali e negli studi professionali dell'isola, con il rischio concreto di ripercussioni sulle attività delle cittadine e dei cittadini sardi"
Per i Progressisti le parole di Giagoni hanno un significato: "L'assessore non ha più neppure il sostegno della sua maggioranza: se davvero ha a cuore la crescita della Sardegna faccia un passo indietro, si dimetta e lasci spazio a chi, con posizioni ragionevoli e non ideologiche, voglia discutere sul rilancio di un settore che ha bisogno di regole certe e uguali per tutti”.