CAGLIARI. Non cita Gianfranco Ganau, che ieri dalle file del Pd ha parlato di auspicio di una coalizione centrista al governo della Sardegna. Ma ne parla, Massimo Zedda. E rilancia a sinistra. Mentre dall'altra parte Lega e Psd'Az sono ai ferri corti, l'Udc di Giorgio Oppi chiede posti in giunta e non solo, FdI inorridisce di fronte all'ipotesi di un'alleanza di centro alla guida della Sardegna, l'avversario di Solinas alle ultime regionali esce dicendo che "servono progetti seri e alternativi, comprensibili, concreti e attuabili nei prossimi anni per governare nell'interesse di tutti". Soprattutto "in un momento storico in cui le destre, in Europa, in Italia e in Sardegna, lavorano per soddisfare gli interessi di piccoli o grandi gruppi funzionali a risultati elettorali".
Zedda dice che "i gruppi di minoranza in Consiglio regionale", quindi non escludendo il Pd, "hanno dimostrato capacità di proposta e impegno ogni volta che si è discusso di leggi che fossero a favore delle cittadine e dei cittadini. Al contrario, con orgoglio e con lo stesso impegno, ci siamo opposti a questo presidente e alla sua maggioranza ogniqualvolta le loro proposte hanno riguardato solo ed esclusivamente la moltiplicazione delle poltrone e lo spreco di risorse pubbliche".
Le dichiarazioni di Ganau però, nonostante le precisazioni successive che smentiscono un'eventuale avvicinamento all'attuale governatore, hanno lasciato il segno.
"Non è tempo di equivoci", ammonisce Zedda, "siamo alternativi al presidente pro tempore e alla maggioranza che governano l'isola in questo momento: per i loro obiettivi politici ma anche per l'incapacità amministrativa che dimostrano ogni giorno. Non esistono progetti strategici, ma solo piccole idee di bassa lega. Il rischio concreto è quello di perdere gli ingenti finanziamenti europei legati al Piano per la ripresa. È necessario che il lavoro che come opposizione stiamo facendo nell'aula del Consiglio regionale possa concretizzarsi anche all'esterno, nei territori e nelle comunità di tutta la Sardegna"
Anche per questo, annuncia l'ex sindaco di Cagliari, "come Progressisti, siamo impegnati nella costruzione di un soggetto politico aperto a chiunque abbia a cuore il lavoro, l'ambiente come motore di sviluppo, la giustizia sociale, i diritti e l'autonomia reale della nostra Isola: un soggetto che possa portare la Sardegna a competere con le altre regioni italiane ed europee”.