CAGLIARI. La disperazione porta alla rabbia. Oggi è scoppiata la protesta dei lavoratori che fino al 1 aprile hanno garantito il servizio di rimozioni auto a Cagliari. Da quella data sono in cassa integrazione. Ma non ci stanno. Questa mattina hanno bloccato per qualche minuto viale Monastir con una decina di transenne e hanno buttato la benzina in mezzo alla strada. Hanno bloccato l’ingresso di quella che è stata la loro casa.
L’avrebbero dovuta lasciare ieri entro le 13 per fare spazio a chi ha vinto l’ultimo bando del Comune, che per loro non era vantaggioso economicamente. “Blocchiamo la città”, dicono con rabbia mentre dopo poco gli automobilisti perdono la pazienza e si fanno sentire con i loro clacson. E minacciano di bloccare anche gli ingressi in entrata e in uscita della città con i loro otto mezzi di ultima generazione. Oggi, per supportare la loro protesta, c’erano anche le loro famiglie, perché il problema tocca tutti, soprattutto chi vive con un solo reddito. “La sua è l’unica fonte di sostentamento che abbiamo”, dice Giulia Fadda, figlia del vicepresidente.