CAGLIARI. "Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Sars-Cov-2 nella regione Sardegna si applicano, per un periodo di 15 giorni, le misure di cui alla cosiddetta zona rossa (...), ferma restando la possibilità di una nuova classificazione". E all'articolo 2: il provvedimento ha efficacia dal primo giorno non festivo successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Questo è scritto nell'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che condanna ancora la Sardegna a subire le massime restrizioni pensate dal governo per arginare la circolazione del virus. Durata: 15 giorni, a partire da lunedì 26 aprile. Sempre che oggi venga pubblicata in Gazzetta ufficiale e non si aspetti che trascorra la domenica. Altrimenti ci sarebbe anche da capire quale sarebbe il regime da applicare il giorno successivo, che sarebbe nel limbo.

Quindi l'Isola è destinata a restare "chiusa" per due settimane? Non è detto. Per capirci qualcosa bisogna andare alla fonte (normativa). Ossia leggere il Dpcm del 2 marzo, che governa la materia. Perché il passaggio "ferma restando la possibilità di una nuova classificazione" contenuto nell'ordinanza fa riferimento anche alla possibilità dell'applicazione di ulteriori restrizioni.
La parte del decreto che interessa è l'articolo 38, che regola le zone rosse. La soluzione è al comma 3: il testo prevede che le ordinanze ministeriali abbiano sempre efficacia per 15 giorni. E Speranza si è adeguato. Ma si aggiunge che "la permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione". Quindi, nel caso della Sardegna, la "discesa" in zona arancione. E l'Isola sembra essere sulla buona strada: l'ultimo monitoraggio ha certificato il possesso di dati che, secondo alcuni parametri, sarebbero addirittura da classificazione gialla. Quindi con basso rischio (Rt a 0,97, per esempio, sotto l'1 che porta in arancio diretto). Se il trend fosse confermato anche venerdì prossimo, il passaggio in zona arancione sarebbe automatico (non è previsto il doppio salto). Se, invece, la situazione dovesse essere certificata come con valori da zona rossa, di cambio di fascia non si parlerebbe prima del 10 maggio.
È lo stesso motivo - l'articolo 38 - per il quale l'Isola è rimasta rossa: venerdì 16 aprile i parametri erano ancora oltre la soglia di allarme. Quindi una settimana è stata "bruciata" e il miglioramento è emerso solo nell'ultimo monitoraggio. Si spera nella conferma nel prossimo, quello di venerdì 30 aprile.