CAGLIARI. Il coprifuoco alle 22 "è sempre stata una decisione politica. Non c'è stato alcun parere scientifico". Il Cts che affianca il governo nella gestione della pandemia prende le distanze dal tema del dibattito infuocato di queste ore: le regioni (e la Lega) spingono per uno spostamento alle 23, per consentire di lavorare ai ristoranti e locali che, in zona gialla, potranno aprire anche a cena. Anche perché il provvedimento sarebbe in vigore fino a luglio.
Si schiera anche l'assessore alla Sanità sarda Mario Nieddu: “L’orario del coprifuoco non può coincidere con quello di chiusura dei ristoranti. Il coprifuoco fissato alle 22 costringerebbe le persone ad abbandonare i locali in largo anticipo e i ristoratori avrebbero tempi strettissimi per il servizio. L’aumento dei casi in Sardegna durante la zona bianca, periodo in cui abbiamo spostato in avanti l’orario del coprifuoco, non è sicuramente imputabile alle attività di ristorazione. Dobbiamo ripartire in sicurezza, ma dobbiamo farlo con criterio”, ha detto Nieddu intervenendo in Conferenza delle Regioni, dove è in corso la discussione sul Decreto riaperture per raccogliere le proposte che saranno presentate al Governo. Nieddu a chiesto di spostare in avanti l’orario ipotizzato per il coprifuoco. Nel corso dell’intervento l’esponente della Giunta Solinas si è espresso anche sugli ambulanti: “Dobbiamo consentire agli ambulanti di ripartire subito. La loro attività si svolge all’aperto, con rischi molto bassi per la diffusione del virus, nel caso in cui siano rispettate tutte le disposizioni anti-contagio”.