CAGLIARI. Il Covid spesso fa paura, soprattutto a chi ha altre patologie. Ma c’è una terapia monoclonale contro la malattia, arrivata in Sardegna circa 10 giorni fa. Il primo ospedale che ha offerto la somministrazione del farmaco è stato il Santissima Trinità, un punto di riferimento per i pazienti covid di tutta l’Isola. “Sono anticorpi contro le proteine del coronavirus”, spiega Aldo Caddori, direttore Sc Medicina Interna del Santissima Trinità, “in particolare contro lo Spike che è la parte che si lega ai recettori del nostro organismo per penetrarci”.
Ad oggi si contano più di 20 pazienti covid non ospedalizzati e non in ossigenoterapia che grazie all’inserimento nella piattaforma dell’Aifa, sono riusciti a ricevere una flebo con gli anticorpi monoclonali. Ma attenzione, bisogna avere determinate caratteristiche per ricevere la flebo che serve per evitare complicanze e ridurre il ricovero. Ad esempio presenza di almeno un fattore di rischio, come obesità, diabete o malattie cardiovascolari. “Ci sono delle piattaforme ben codificate che danno l’autorizzazione al monoclonale”, dice Caddori, “poi si ottiene l’assenso e si fa la richiesta alla farmacia per il farmaco che viene somministrato tramite flebo in massimo due ore”. Ma ci sono ripercussioni negative ? Caddori spiega che “l’evento più preoccupante può essere quello di una reazione allergica, per questo motivo va fatta in un ambiente ospedaliero o idoneo ad affrontare un’eventuale reazione allergica”.