CAGLIARI. Sedici comuni in zona rossa (oggi si sono aggiunti Capoterra e Siurgus Donigala), ma a breve potrebbero diventare 17. Il colore della Sardegna è sempre più scuro. I contagi aumentano e i sindaci si ritrovano costretti a dover seguire le disposizioni dell’Ats: lockdown per almeno 15 giorni quando si superano i 250 nuovi contagi ogni 100mila abitanti nell'arco dei sette giorni. E succede anche che le chiusure durino molto di più, come nel caso di Bono che combatte contro il virus e la sua variante inglese ormai dallo scorso febbraio. Il Comune ha goduto di pochi giorni di libertà, poi il sindaco Elio Mulas è stato costretto a limitare gli ingressi e le uscite solo in caso di necessità, salute o lavoro. Serrande abbassate ovunque. L’ultima proroga per il comune del sassarese è arrivata oggi.
In zona rossa sono anche Bultei, Burcei, Donori, Gavoi, Golfo Aranci, Samugheo, Sennariolo, Sindia, Soleminis ,Pozzomaggiore, Pula, Uri e Villa San Pietro. Da oggi anche Capoterra e Siurgus Donigala. E rischia di aggiungersi Macomer, dove sono stati accertati 46 positivi e 18 ulteriori persone in quarantena fiduciaria. "La situazione contagi è crescente e preoccupante", dice il sindaco del paese del Marghine Antonio Onorarto Succu, che ha il polso della situazione anche grazie alle "informazioni ufficiose che pervengono da famiglie e cittadini con sintomi o con tamponi antigenici positivi che al momento risulterebbero in attesa di riscontro sanitario ufficiale o di tampone molecolare.
Nessun lockdown a Nuoro, capoluogo della provincia che conta un trend contagi da zona rossa. Il sindaco Andrea Soddu si è ritrovato costretto a chiudere le scuole medie e superiori fino al 20 aprile. E sono vietate anche le visite a casa di amici e parenti. Didattica a distanza anche per tutti gli alunni di Alghero. Come in numerose scuole di Cagliari.
In ogni comune in zona rossa è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio salvo che per comprovate esigenze lavorative, di salute o situazioni di necessità. Non sono consentite le visite a parenti o amici. Stop al commercio al dettaglio (tranne alimentari), a barbieri e parrucchieri. Aperte edicole, tabaccai e farmacie e parafarmacie. Chiusi parchi, giardini e cimitero