ROMA. Dopo aver ricostruito le azioni poste in essere dal governo durante la pandemia, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è rivolto direttamente a Matteo Renzi, fautore della crisi che lo ha portato in Senato a chiedere i voti per tenere in piedi il governo: "A me non sembra che quando abbiamo trattato dei temi concreti non si sia trovata una soluzione. Il Recovery Plan non è stato elaborato in bozza in un'oscura cantina ma con incontri bilaterali con i ministri, anche quelli di Italia Viva. Avevamo detto: confrontiamoci. Poi voi avete bloccato tutto per 40 giorni". Italia Viva ha giudicato "indecente la cabina di regia? Ma chi ha detto che non se ne poteva discutere? Nessuno. Ora è urgente approvare i provvedimenti"
Poi, però, ha aggiunto contro Renzi, "avete iniziato a parlare fuori e non più dentro, scegliendo il metodo dell'aggressione. Questa situazione non significa avere a cuore il futuro del Paese".
Poi il tasto dolente: "Il Mes. Per stanziare risorse aggiuntive per la sanità, e ne abbiamo stanziate tante, dovremmo aumentare il deficit. Si prescinde dal Mes. Risulta contraddittorio aver lavorato sul recovery Fund e poi non accettarlo perché non c'era il Mes".
Conte ha detto chiaramente: "Se i numeri non ci sono il governo va a casa, non va avanti. Ma noi abbiamo chiesto di aderire a un progetto di scelte chiare e valoriali, con una collocazione europea e euroatlantica, con perimetro ben definito. Un progetto aperto a chi vuole migliorarlo, con impegno genuino di energie, per definire un patto di fine legislatura".
E ha assicurato che "rafforzeremo la squadra di governo: ragioneremo sul come farlo. Mi si rimprovera di una risposta data alla ventesima domanda sul rimpasto, quando ho detto che i ministri sono i migliori del mondo. Io sono il capitano che difende i propri ministri".