CAGLIARI. La Sardegna non è più la regione con l'indice Rt più basso d'Italia. Sale, di poco, il tasso di contagiosità calcolato sui casi sintomatici, che passa dal 0,67 della settimana scorsa allo 0,7 dell'ultima rilevazione dell'Istituto superiore di Sanità, arrivata puntuale come ogni venerdì. Non solo: l'Isola è una delle due regioni - assieme alla Puglia - alla quale l'Iss attribuisce una classificazione di "rischio elevata" per l'impatto dell'epidemia da oltre tre settimane. In questi casi, si legge nel report, si "prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale". Le altre regioni a rischio alto sono Veneto, Emilia Romagna e Trentino.
Era lo stesso consiglio della settimana scorsa. La Sardegna era e rimane in fascia gialla. Ma c'è da sottolineare un aspetto: il report dell'Istituto fa riferimento a dati consolidati del periodo 18 novembre - 1 dicembre. Quando in Sardegna si è assistito a un incremento di contagi quotidiani continuo e a un aumento esponenziale dei ricoveri in terapia intensiva. Fattori di valutazione che stanno invece calando nelle ultime giornate.
"Nel periodo 18 novembre - 1 dicembre 2020, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,82 (range 0,76 - 0,91)", si legge nel report per l'Italia. "Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 20 tra Regioni e Province autonome. Di queste, 19 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità".
Ecco gli indici regione per regione.
Abruzzo, 0.8
Basilicata, 0.65
Calabria, 0.64
Campania, 0.71
Emilia Romagna, 0.81
Friuli Venezia Giulia, 0.97
Lazio, 0.67
Liguria, 0.63
Lombardia, 0.82
Marche, 0.8
Molise 1,45
Piemonte, 0.64
Provincia autonoma di Bolzano, 0.67
Provincia autonoma di Trento, 0.91
Puglia, 0.8
Sardegna, 0.7
Sicilia, 0.68
Toscana, 0.76
Umbria, 0.66
Valle d'Aosta, 0.6
Veneto, 0.91.