CAGLIARI. Malessere psicologico, caratterizzato ora dalla rabbia. Questo domina lo stato d'animo dei sardi in questa seconda fase dell'epidemia. Durante il primo lockdown era predominate la paura, soprattutto per un fenomeno sconosciuto. La situazione nell'isola, che oggi vive restrizioni meno pesanti di altre realtà, si rispecchia in quella nazionale: i dati dicono che una persona su tre è stressata a causa del Covid-19.
“In questa fase è subentrata la rabbia”, spiega la presidente dell’ordine degli psicologi Angela Quaquero, “si vive come un tradimento, un fenomeno che si sarebbe potuta evitare, o che comunque ci avrebbe potuto trovare più preparati”. Ma c’è anche l’incertezza che non aiuta. “Oggi c’è la rabbia anche per l’incertezza. Non si sa dove e come fare un tampone, o quando arriveranno gli esiti degli esami. E così si punta il dito contro operatori, medici, che risultano più impegnati in prima linea”.
Le fasce più deboli, secondo la presidente dell’ordine, sono bambini e anziani. “Per i bambini è necessaria la scuola, si può anche chiudere un’aula, o anche l’intera scuola, ma per pochi giorni, perché i bambini ne hanno veramente bisogno”. Diverso per gli anziani. “Hanno paura della morte, o anche solo della malattia, o della solitudine”. Per questo motivo secondo la Quaquero servono servizi di supporto psicologico gratuiti per tutti.