CAGLIARI. L'ha discussa anche con l'opposizione. Era pure pronto a firmarla. Ma se succede, non sarà oggi. Salvo sorprese - non escluse, in questa situazione in continua evoluzione - il presidente della Regione Christian Solinas non pubblicherà - almeno per stasera - l'ordinanza che in Sardegna dovrebbe spostare l'orario di chiusura per i bar alle 20 e per i ristoranti alle 23 (le 18 per il Dpcm).
Non solo: nelle previsioni regionali verrebbero ridotti i collegamenti aerei, con una rotta giornaliera su Alghero e Olbia e due su Cagliari con Roma a Milano. La didattica a distanza dovrebbe essere portata al 100% alle superiori, mentre la capienza sui mezzi pubblici dovrebbe essere portata dall'80% al 50. E si prevede anche la riapertura dei teatri, ma con il 20 per cento degli spettatori.
Direttive già riportate su un documento, messo nero su bianco. Ma alla fine di una lunga giornata di interlocuzioni Solinas avrebbe deciso di congelare il provvedimento. Ha bisogno di un ulteriore periodo di riflessione. Oltre all'alto numero di contagi registrato nelle ultime 24 nell'Isola (362, un record) c'è anche la necessità di mettere in piedi dei protocolli rigidi che non facciano dilagare ulteriormente il virus. In più, in serata, mentre era in corso il confronto telematico con Cts e capigruppo di maggioranza e opposizione, è arrivata la nota del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia: il governo, ha fatto sapere l'esponente dell'esecutivo Conte, impugnerà tutte le ordinanze regionali che cercheranno di aggirare in vincoli del Dpcm (qui la notizia).
Dopo l'idea dello stop&go di 15 giorni, Solinas era partito lancia in resta per cercare di bucare le maglie del decreto governativo. Ora la nuova frenata: oltre che con l'economia in crisi c'è da fare i conti con la sicurezza.