CAGLIARI. Mentre il presidente della Regione Christian Solinas si confronta con i capigruppo e i componenti del comitato tecnico scientifico sulle decisioni da adottare per arginare l'ondata di contagi in Sardegna, arriva la presa di posizione di Confcommercio che si oppone a "lockdown e minilockdown".
“Dopo la chiusura di marzo e svariati proclami, il commercio, i pubblici esercizi, e tutte le attività produttive, sono già in un effettivo lockdown: in tutta l’Isola si rischia di perdere il 40 per cento delle aziende nel 2021”. Parole di Alberto Bertolotti, presidente dell'associazione di categoria per il Sud Sardegna. “Non è attribuibile - come peraltro dimostrano i dati - alle attività commerciali e ai pubblici esercizi l’aumento dei contagi: abbiamo investito in termini di protocolli e igienizzazione delle attività per garantire la massima sicurezza della frequentazione da parte della clientela, oggi le persone non escono più, quindi non fanno acquisti e non vanno in ristorante, c’è già un lockdown reale anche se non è dettato dalle normative”, precisa Bertolotti, “sarebbe da verificare con attenzione il tema scuola e quindi trasporti scolastici”.
Per Confcommercio Sud Sardegna le ricadute per il tessuto economico sarebbero devastanti. “Teniamo presente che a marzo auspicavamo una riapertura per l’estate con una stagione produttiva, adesso abbiamo di fronte l’inverno, un inverno dove la risacca del danno economico generato dal lockdown ed emergenza covid, sarà estenuante, lunga e mostruosa. I negozi di abbigliamento hanno ancora tutte le scorte invendute, ora il lockdown sarebbe un aziendicidio”.