CAGLIARI. Il consiglio regionale con 36 voti favorevoli, 18 contrari e un astenuto ha approvato la legge di riforma del sistema sanitario della Sardegna. Via l'azienda unica, tornano le otto Asl, che avranno "autonomia gestionale ed organizzativa, e assicurano, attraverso servizi direttamente gestiti, l'assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, l'assistenza distrettuale e l'assistenza ospedaliera". Nasce ex novo l'agenzia regionale per la salute, che avrà "compiti di supporto alla produzione di tutte le altre aziende sanitarie di gestione centralizzata dei principali processi (acquisti, gestione del personale, contratti con gli erogatori privati)". Alle aziende territoriali si aggiungono l'Azienda "Brotzu" (Arnas) "che si caratterizza rispetto alle altre per il rilievo nazionale e l'alta specializzazione e alla quale si applicano le disposizioni previste per le Asl, per quanto applicabili".
Il Microcitemico passa dal controllo del Brotzu, dove era traslocato cinque anni fa, a quello della Asl di Cagliari. Mentre il Businco, l'ospedale oncologico di Cagliari, potrebbe passare in un secondo momento sotto la gestione dell'Azienda ospedaliero universitaria per garantire all'Ateneo un numero di posti letto sufficienti a mantenere attive le scuole di specializzazione. L'ospedale Marino di Alghero entra sotto il controllo dell'Aou di Sassari.
Il presidente della Regione Christian Solinas ha invitato tutti "a sottrarre la riforma sanitaria alla cronaca. Una riforma composta da tre leggi organiche (governance, sanità territoriale e rete ospedaliera) delle quali il consiglio approva oggi solo la prima". Con questa legge inoltre, ha precisato, "si è scelto di prendere quanto di buono era stato fatto nel passato migliorandolo dove possibile, ma soprattutto restituendo ai territori quanto avevano chiesto, cioè di valorizzare il rapporto fra istituzioni e cittadino anche in campo sanitario, con l’obiettivo di creare economie di scale su problemi di dimensione sovra-territoriale ma non a scapito della vicinanza fra servizi ed utenti".
Per l'approvazione della legge esulta anche il leader della Lega Matteo Salvini: "La Lega passa dalle parole ai fatti", scrive il numero uno del Carroccio.