CAGLIARI. È polemica in Sardegna per la vignetta pubblicata in prima pagina dal Corriere della Sera, dove il presidente della Regione Christian Solinas è ritratto con indossi gli abiti tradizionali del pastore e, davanti a un gruppo di pecore, dice: "Son venuti dal Continente e hanno compromesso l'immunità di gregge" (QUI LA NOTIZIA). L'accostamento sardi-pecore, per la sua banalità, ha scatenato numerose reazioni.
Il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, ironizza sul cognome del direttore del giornale, Luciano Fontana, citando Cossiga: "Se, in quanto sardo, mi accostano ai pastori o alle pecore, non mi offendo. Anzi, per me è un onore. Per questo la stupida e poco originale vignetta del Corriere della Sera non scalfisce il mio orgoglio. Tuttavia, vorrei fare una considerazione, affidandola alle parole del compianto Francesco Cossiga. Premetto che il direttore del Corriere della Sera si chiama Fontana. Cossiga rispose in questo modo ad un politico che tirava fuori i soliti cliché sulla Sardegna: “'Purtroppo non sono barbaricino -disse il senatore a vita- i miei avi erano pastori, probabilmente hanno anche rubato pecore. La mia famiglia -insisté- ha l'onore di annoverare per se forse ladri di pecore, ma anche l'onore del Risorgimento. Data la pesantezza dei suoi giudizi -aggiunse Cossiga rivolto a Pera- nella tradizione italiana il nome di cose inanimate si da' solitamente a coloro che sono di incerte origini... Lascio quindi derivare quale fosse il mestiere dei suoi avi''. Il direttore del Corriere si chiama Fontana, ma io non mi permetterei mai di discutere sulle sue origini". Il deputato lancia anche la campagna: "Io sono sardo e ne sono fiero"
Ci va giù duro il capogruppo della Lega in consiglio regionale Dario Giagoni, che annuncia una querela contro il quotidiano di via Solferino. "La vignetta di oggi che, seguendo stereotipi vecchi e stantii, goffamente vorrebbe ironizzare sull’immunità di gregge a mio avviso è ennesima offesa alla dignità di un popolo, aggravata dal momento delicato che stiamo vivendo e che per questo fa assumere a tali atteggiamenti le sfumature di un vero e proprio boicottaggio nei confronti della nostra terra. I dati parlano chiaro", prosegue Giagoni, "non si scappa dai numeri, la circolazione virale nella nostra isola sino a un mese e mezzo fa aveva era quasi nulla, una consapevolezza che ha certamente contribuito a farci scegliere da tanti come meta prediletta per trascorrere le proprie vacanze. I numeri su scala nazionale sono altrettanto cristallini e indicano una crescita di contagi ovunque, legato soprattutto al rientro di vacanzieri dall’estero. Ora dovremmo anche guardare in silenzio mentre chi ha messo in moto tale assurda e ingenerosa macchina del fango danneggiando la nostra economia e la nostra credibilità turistica metterci in bocca parole che non abbiamo mai pronunciato facendoci passare anche come coloro che si lamentano delle presenze turistiche e le accusano senza tanti riguardi? No, non è assolutamente tollerabile. Ho chiesto ai miei legali di presentare una querela contro questa testata giornalistica che mi pare abbia perso di vista il senso di ciò che è realmente fare informazione, la quale senza contraddittorio crede di poter proseguire a denigrarci gratuitamente".
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