CAGLIARI. “Interlocuzioni con il governo ferme, le nostre richieste inascoltate”. Così l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu in una fase in cui tanti puntano il dito contro l’Isola e molti turisti scoprono di aver contratto il virus dopo una vacanza in Sardegna. “Abbiamo chiesto che sia il governo a provvedere a tutto ciò che serve per l’esecuzione dei tamponi: quindi personale, materiale per il test e dispositivi di protezione individuale”, spiega Nieddu, “hanno detto no. Ma è stata accolta la richiesta di poter trasportare fuori dall’Isola i turisti che hanno contratto il virus, in totale sicurezza”.
Si attende anche un'altra risposta: “Abbiamo chiesto che sia il Governo a farsi carico delle spese per la quarantena dei turisti”. Ora le chi paga sono Comuni e albergatori.
Cruciale il tema dei test su chi entra e chi esce sulla Sardegna. Oggi non c’è nessun controllo: a chi sbarca viene solo misurata la temperatura corporea, i turisti devono solo compilare un questionario. Anche il Lazio, con cui è stata aperta la trattativa, è d'accordo: si facciano i tamponi, purché se ne occupi il Governo. “Non c’è neanche il personale, è sottodimensionato”, precisa Nieddu, “non possiamo chiedere un ulteriore sforzo al sistema sanitario che da mesi si occupa dell’emergenza pandemica”.
Altro problema di non poco conto sono i dati dei clienti dei locali: falsi. “Pare che nei registri del Billionaire siano presenti numeri di telefono e nomi falsi: chi ne è responsabile ha commesso un reato per il quale sarebbe perseguibile, valuteremo se intraprendere delle azioni legali e prenderemo le adeguate decisioni”.
E questi sono i problemi contingenti. Alle porte c'è la stagione più fresca, che si porta dietro le malattie del periodo: “Abbiamo già avviato una campagna vaccinale contro l’influenza per fare in modo che non ci sia la sovrapposizione dei due virus, abbiamo previsto il raddoppio delle dosi per avere meno rischi di confusione rispetto alla diagnosi”.
Una volta per tutte l’assessore cerca di fare chiarezza: “In Sardegna il virus non c’era, lo certifica l’indagine sierologica commissionata ed eseguita dall’Istituto Superiore di Sanità. L’isola, insieme alla Sicilia, aveva i numeri migliori di tutta Italia, lo 0,3 per cento, il virus è rientrato nell’Isola con i turisti che l’hanno portato e se lo sono scambiati tra di loro. I sardi contagiati sono pochi e sono quelli che avevano a che fare con i turisti, quindi personale che lavorava nelle attività ricreative e ricettive”.