CAGLIARI. Quarantadue torri, alte 265 metri, distribuite su una superficie di 49mila metri quadri a 35 chilometri dalla costa sud occidentale della Sardegna. Più un cavo sottomarino che collegherà tutto a Portovesme. Sono gli elementi fondamentali del progetto per la realizzazione di un "parco eolico flottante" nel mare della Sardegna sud occidentale, presentato dalla società Ichnusa Wind Power Srl.
La notizia è stata anticipata da L'Unione Sarda in edicola oggi. Tutti i dettagli sono contenuti sul sito del ministero dell'Ambiente, dove il 20 giugno è stata avviata la procedura di scoping. Ossia si devono ancora definire "i riferimenti concettuali e operativi attraverso i quali si elaborerà la valutazione ambientale". Insomma: la società sta provando a capire se e come realizzare un immenso parco eolico galleggiante al largo di Masua e Nebida. E, se dovesse riuscirci, è pronta a impiantarlo per 30 anni. Questo dicono le carte presentate dalla Srl con sede a Milano, in corso Vercelli.
Sui documenti si legge che "l’impianto eolico sarà formato da due sottoparchi costituiti da 21 turbine ciascuno. La distanza geometrica minima tra le singole turbine è 1800 metri". Le gigantesche torri (comprese di pale saranno alte 225 metri) saranno galleggianti, e "costituiscono un innovativo sviluppo tecnologico del settore eolico che permette di realizzare parchi eolici offshore su fondali profondi".
I proponenti sostengono che "grazie alla struttura galleggiante di sostegno delle turbine, è stato possibile posizionare il parco eolico in acque distanti oltre 35 km dalla costa della Sardegna, in modo da renderlo sostanzialmente impercettibile ad occhio nudo dalla terraferma". Ma, c'è da scommetterci, queste rassicurazioni non bastano.
E questo non è l'unico parco eolico sul quale pende il giudizio del ministero dell'Ambiente. C'è anche quello della Saras, che vuole ingigantire i suoi impianti tra Perdasdefogu e Ulassai. Ne avevamo parlato qui a maggio (clicca per leggere).