CAGLIARI. "L'estate prossima quindi, con il Covid alle spalle e la riapertura delle frontiere internazionali, ce la fileremo in Corsica. Ma chi se la caga la Sardegna?". Firmato: Massimo Fini, giornalista, al quale oggi il Fatto Quotidiano dedica una intera pagina per sciorinare surreali elucubrazioni sulla sterile polemica innescata da un video del sindaco di Milano Beppe Sala. Già l'attacco del pezzo è tutto un programma: "La Sardegna non ci vuole a noi lombardi, e soprattutto a noi milanesi, gli untori. Bell'esempio di solidarietà". Non è vero. Ma quando parti da un assunto sbagliato non puoi che imboccare un percorso logico reso accidentato da luoghi comuni che non appaiono tali solo perché scritti bene.
Dev'essere stato sfortunato Massimo Fini, o avrebbe dovuto scegliere bene i suoi ospiti in Sardegna, visto che racconta di essere finito in una "spiaggia fatta di materiali di risulta", dove il "mare faceva schifo". Ed era a Porto Rotondo, quando partecipava a serate organizzate da Marta Marzotto dove la grande attrazione "era l'ospite che si aggirava per le sale con un fallo finto, ma istoriato". E qui, in effetti, non si può che condividere il biasimo. Benché sia necessario sottolineare che le "attrazioni" di questo tipo il sardo medio - ma anche il suo omologo lombardo o molisano - le vede solo durante le notte triste dell'8 marzo triste a una festa triste organizzata da donne tristi. Per farlo, e non lo fa, non butta soldi in Costa Smeralda.
Fini biasima anche Villasimius, perché è cara. Davvero? I nuraghi: "Visto uno, visti tutti".
E poi racconta di queste vecchie zie vestite di nero che lo avrebbero rimproverato per aver fatto il bagno in mutande, davanti all'isola (enclave della Liguria, tiene a sottolineare) di Carloforte. Sarebbero state allontanate "come galline impazzite". Che sfortuna: deve aver incontrato delle prefiche che con la riduzione delle sanguinose faide, come ben noto una tradizione da questa parte mastrucata del Tirreno, hanno avuto tempo libero per una passeggiata in spiaggia e, con il lutto addosso, si sono scandalizzate davanti a un uomo in mutande. Qui si resta solo con i cambales, bene ricordarlo. Ma non si sganciano mai sos butones. Mai.
Conclusione: Fini andrò in Corsica.
In calce al suo pezzo c'è un intervento del direttore Marco Travaglio. In sintesi, dice: non censuro nessuno, ma io andrò in vacanza in Sardegna.