CAGLIARI. Isolamento del Policlinico con "blocco degli accessi al pronto soccorso e di qualsiasi altro ricovero per un periodo che consenta l’identificazione e l’implementazione delle misure operative necessarie a riaprire la struttura in condizioni di massima sicurezza per i pazienti e gli operatori". A chiedere lo stop ai vertici dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari sono dieci direttori di struttura del dipartimento di Chirurgia del Duilio Casula. Firmano una lettera inviata al manager Giorgio Sorrentino e al rettore Maria Del Zompo, preoccupati per i casi di contagio da coronavirus che sono stati accertati all'interno della struttura.
"L’aumento incontrollato dei casi di positività al virus tra i degenti e tra il personale sanitario dimostra, a nostro avviso", scrivono, "la presenza di un cluster di contagio all’interno del Policlinico che mette a grave rischio la salute non solo degli operatori sanitarie dei pazienti, ma anche quella dell’intera area metropolitana di Cagliari. In tale contesto,l’assenza di una risposta drastica può avere dei risvolti drammatici che è necessario scongiurare con la massima rapidità di azione".

Oltre all'isolamento dell'ospedale i medici chiedono "la predisposizione immediata di un reparto “Covid” (il blocco C potrebbe essere un luogo adeguato, previa completa separazione delle due corsie). Tale reparto dovrà essere totalmente isolato dal resto dell'ospedale e gestito da personale che rimane nel reparto per tutto il turno, si veste e sveste secondo le procedure in stanze dedicate, rimane nel reparto per tutto il turno, secondo un percorso consono al trattamento dei pazienti Covid positivi". Dalla Chirurgia - dove un primario è stato contagiato - si chiede inoltre "che venga ratificato il protocollo da noi presentato per gestire i pazienti sospetti" ma anche "che venga predisposta una sala operatoria “Covid”, dove operare i casi sospetti o confermati che non possano essere trasferiti. Tale sala operatoria dovrà essere totalmente separata dal resto del blocco operatorio e pertanto la soluzione temporanea che prevede l’utilizzo della sala 1 deve essere necessariamente rivista".
Nell'ultimo punto si chiede "l’immediata chiusura del Bar e la disattivazione dei distributori di bevande che rappresentano un ulteriore rischio di diffusione del virus".