ROMA. La previsione del giorno del "contagio zero" da coronavirus nelle varie regioni d'Italia, con l'ipotesi sulla fine dell'epidemia? Sballata. Meglio: tutta da rifare. Così viene accantonato uno dei documenti più letti negli ultimi giorni in Italia. Lo studio era stato pubblicato dall'Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d'Italia.

Attraverso l'analisi dei dati disponibili sui contagi nelle varie aree italiane indicava quali potessero essere le giornate nelle quali si sarebbero registrati vari contagi. E si andava dal 6 aprile per la Basilicata al primo maggio per la Toscana. Regioni come la Sardegna non erano state calcolate: i dati a disposizione erano così pochi (forse perché troppo bassi) per azzardare proiezioni. Un Paese intero si è aggrappato a quelle tabelle, per sperare e iniziare a pensare come riorganizzare le vite interrotte.
Era stato annunciato un aggiornamento quotidiano, sulla base dei dati forniti dalla protezione civile. Più dati, più precisione nei calcoli. In teoria. Ma non è andata così. Perché basta andare sul sito dell'Eief per leggere che "il 31 marzo la protezione civile ha cambiato contenuto e definizione del suo rilascio quotidiano di dati. La produzione della nota quotidiana (dell'Eief, ndr) è stata sospesa fino a quando i nuovi numeri non saranno attentamente valutati".