CAGLIARI. Lo stop ai collegamenti navali da e per la Sardegna operati da Tirrenia, a seguito del blocco dei conti chiesto e ottenuto dai liquidatori di Cin (QUI LA NOTIZIA) è un colpo pesantissimo per l'Isola: se quello del trasporto passeggeri è un problema che si porrà quando finirà l'epidemia, l'approvvigionamento delle merci è invece un'emergenza attualissima. I camion restano a terra, dall'altra parte del mare. Con i loro carichi di cibo, medicinali e materiali di ogni tipo. E sull'Isola rimarranno in giacenza le (poche) produzioni ancora attive. Ci sono altri vettori, certo, ma basteranno per garantire ai sardi nell'immediato i beni dei quali hanno bisogno?
A commentare la decisione dei commissari arriva l'armatore Vincenzo Onorato, lo stesso che ha comunicato di non poter garantire il servizio dopo l'azione dei commissari che lui giudica "in questo particolare momento storico del Paese a dir poco drammatico, di assoluta irresponsabilità".
La famiglia Onorato", si legge in una nota, "è legata ai collegamenti per la Sardegna da circa 130 anni e per questo motivo e per un obbligo morale ripristineremo uno dei collegamenti essenziali per la Sardegna, il Civitavecchia-Olbia con una nave Moby quanto prima non potendo Cin esercitare il servizio. Auspico, nell’interesse superiore delle Isole che colleghiamo, un intervento del Governo sui commissari, che da loro dipendono, che li richiami al senso di responsabilità che dovrebbe animare le azioni di chi detiene posti vitali", conclude Onorato.
Il sequestro scaturisce dal mancato pagamento, da parte dell'armatore, delle rate dovute per l'acquisto dell'ex compagnia statale.
"La sospensione della continuità territoriale per la Sardegna avrà effetti collaterali pesantissimi sull’approvvigionamento delle merci. Occorre un’azione immediata per scongiurare che ci siano difficoltà sul trasporto dei beni di prima necessità, soprattutto sul sud dell’Isola". È il grido d’allarme del consigliere regionale Nanni Lancioni (Partito sardo d’azione), "Uno stop imprevisto, soprattutto in un periodo di emergenza come questo derivato dal coronavirus, che mette a rischio il rifornimento delle derrate alimentari per le famiglie sarde – continua Lancioni – che potrebbe avere gravi conseguenze sociali ed economiche soprattutto nell’area del capoluogo". Uno spettro da scongiurare per l’esponente dei quattro mori che già da ieri ha attivato i contatti con l’esecutivo "per trovare una soluzione atta a garantire i servizi di trasporto delle merci per la Sardegna – conclude Lancioni – per evitare un ulteriore isolamento in un momento così delicato della vita sociale".
“Stiamo vivendo tutti dei giorni molto difficili – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, per questo la notizia del blocco delle corse della Tirrenia è ancora più sentita. Non possiamo però per questo fermarci o fermare il nostro lavoro, ne deriverebbe una deriva senza ritorno con conseguenze sociali gravissime”.
Secondo i vertici di Coldiretti “guardando avanti e pensando agli interessi dei nostri soci e di tutta la Sardegna – continua Cualbu - non possiamo che augurarci che si faccia un bando internazionale per le corse marittime in cui finalmente si valorizzino i prodotti locali. Per questo, con l’auspicio che presto tutto torni alla normalità, sollecitiamo il presidente e la Giunta affinché nel bando si ponga come vincolo l’utilizzo delle eccellenze sarde a bordo. Le navi sono un biglietto da visita e una vetrina per tutto il nostro patrimonio agroalimentare che non si può continuare a trascurare”.
Il blocco di Tirrenia è da allarme rosso: non partono le merci per la Sardegna
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