CAGLIARI. Duemilaquarantotto (2048) casi di contagio da coronavirus al 30 marzo. Ottantotto vittime, l'88% delle quali fra i 70 e gli oltre 90 anni. Oltre 200 i ricoverati. Sono queste le stime dell'impatto del coronavirus in Sardegna secondo la Protezione civile, sulla base di uno studio dell'Istituto superiore di Sanità aggiornato ai primi giorni del mese di marzo. Statistiche, quindi, che sono state elaborate prima dell'emanazione di tutte le misure restrittive varate dal governo e dalla Regione per il contenimento dell'epidemia.
Mentre si attendono gli effetti dei provvedimenti, almeno sui numeri, c'è purtroppo da riscontrare che le proiezioni erano corrette. Anzi, forse erano anche al ribasso. Al 15 marzo si sarebbero dovuti contare 64 contagi (ieri erano oltre 80), mentre è stato tragicamente azzeccato il numero dei decessi: proprio per domenica 15 marzo ne erano previsti due. E due sono stati: l'imprenditore di 42 anni di Cagliari e un anziano di 81 anni morto in ospedale a Sassari.
L'ennesima dimostrazione del fatto che l'infezione da coronavirus uccide e, se non controllata attraverso apposite misure alle quali tutti si devono attenere, ha un'espansione esponenziale: senza prevenzione i casi triplicano di giorno in giorno.
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Oltre 2000 contagi e 88 morti a marzo: l'impatto del coronavirus (senza misure) in Sardegna
- Redazione
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