CAGLIARI. "Non è Photoshop. È quello che ti succede quando stai tante ore con mascherina FFP3, occhiali, tuta integrale". Sabina è un'infermiera del Santissima Trinità di Cagliari, uno dei tanti eroi dei nostri giorni che lavorano con turni massacranti in ospedale. Sui social mostra il viso stanco e segnato dalla mascherina che è costretta a indossare per tante ore. È l'unico strumento che ha per proteggersi. Lei, che in casa non ci può stare, lancia un appello a tutti: "Non lamentatevi - scrive su Facebook - ogni vostra negligenza è un prezzo troppo alto che tutti dobbiamo pagare! Usate il cervello: pensate ai vostri cari, a tutte le persone che si prendono cura di chi sta male".
Quella di Sabina è solo una delle tante testimonianze che si leggono sui social in questi giorni. Non solo da infermieri e medici, ma anche dai volontari delle ambulanze. "Immagina cosa vuol dire stare quattro ore dentro quella tuta - si legge nel Gruppo Sardegna Soccorso - Completamente isolato dalla mascherina, con gli occhiali appannati che ti torturano e ti impediscono di vedere. Con due pazienti positivi davanti a te e l’impegno di farli sorridere mentre li riporti a casa. Facendo trecento chilometri in giro per mezza Sardegna, in contatto continuo con la centrale 118 e con la polizia stradale. Daniele è il nostro piccolo grande eroe di oggi".