CAGLIARI. C'è chi ci crede davvero. Ma anche chi è entrato solo per ironizzare. Cinque giorni fa, il 12 febbraio, la nascita del gruppo Facebook "Ora la compagnia aerea ce la facciamo noi". Oggi gli iscritti sono oltre 50mila. E il dibattito, tra un post e l'altro, è sentito. Perché sentito è il tema affrontato: la necessità di trovare un modo di collegare la Sardegna al resto del mondo, visto il clima di incertezza legato alla continuità territoriale (QUI IL LINK AL GRUPPO).
I principi? Sono tutti nelle informazioni fornite dagli organizzatori dell'iniziativa: 1) Raccogliamo le adesioni 2) Ci contiamo 3) Ci quotiamo 4) Selezioniamo un gruppo dirigente 5) Gli affidiamo il compito di portare i figli della Sardegna a cibarsi del mondo e i figli del mondo a nutrirsi della nostra cultura. 6) Isolani si, isolati mai!. Questi i punti programmatici.
Ci sono davvero 50mila sardi pronti a versare un obolo per avere una compagnia aerea indipendente ad azionariato popolare? Non proprio. Perché tra le tante prese di posizione c'è, per esempio, chi si candida a fare il dj nel giorno del volo inaugurale. E chi propone di chiamarla FregulAir. Ma non mancano (anzi, sono tanti) coloro che scrivono: "Ci sono, ottima idea". Saranno davvero pronti a versare?
Uno degli amministratori, Antonello Bombagi, annuncia che a breve ci sarà un'assemblea degli iscritti, per decidere quali saranno i prossimi passi. La cosa pare farsi seria, nonostante le goliardate. E l'idea trova anche l'appoggio di una esponente della Giunta regionale. L'assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia interviene nella discussione e scrive: "Voi ridete e scherzate, una situazione goliardica che mi fa immenso piacere, ma in fondo è l’unica soluzione. Io ci sono, nel mio piccolo".
"Ora la compagnia aerea ce la facciamo noi": il gruppo fa il botto (tra il serio e la goliardia)
- Redazione
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