CAGLIARI. Un'assurda bufala. Nel merito, per il luogo, per i protagonisti e nella ricostruzione della dinamica. Falso, tutto falso. Un fake news al quadrato che ha costretto il gruppo del Merdules di Ottana a scrivere, ufficialmente: "Noi non c'entriamo niente".
Circola un video, in Sardegna. Il testo di accompagnamento è questo: "A Vigevano un gruppo d neri stava cercando di prendere le maschere ai merdules di Ottana che hanno reagito con delicatezza". Immancabile l'emoticon con la risata, quasi a rimarcare l'orgoglio per quelle immagini: un gruppo di uomini con spaventose maschere di Carnevale che frustano e picchiano uomini dalla pelle scusa, per strada.
Peccato che la storia sia molto, ma molto diversa. Quelle maschere non sono merdules. E questa era facile da capire (in teoria). Ma il gruppo ha dovuto redigere una nota: "I merdules bezzos e la comunità di Ottana, in merito al video pubblicato su internet", si legge, "nel quale si attribuiscono responsabilità sulle violenze a danno di immigrati di colore, si precisano che nessun gruppo di Ottana ha partecipato a manifestazioni tenute a Vigevano. Per tanto qualsiasi responsabilità e da ricercare in altri gruppi. Al tal fine si consiglia di confrontare l' immagine della maschera Ottanese con quelle indossate dagli autori del vile gesto di violenza".
E il primo dubbio è dissipato. In più quel video non arriva da Vigevano (in provincia di Pavia, in Lombardia) ma da Vipiteno, in provincia di Bolzano. Le maschere sono Krampus, raffigurano i diavoli Tuifl. E quelli che vengono picchiati non sono immigrati ma comparse, i Tratzer: provocatori che facevano parte della tradizionale sfilata di San Nicola (il 5 dicembre). Hanno anche un abbigliamento adatto, perché sanno che volano botte. E si dipingono il volto di nero. Nessun razzismo, nessuna aggressione incontrollata, le maschere sarde non c'entrano nulla. L'unica condanna è arrivata per un calcio che è volato, considerato eccessivo, per il quale sono già partite le sanzioni interne al gruppo.