CAGLIARI. La Sardegna in vetrina per la prima volta alle fiere di Vienna, Tel Aviv, Londra e Dubai. Rispetto al 2019 nel 2020 le fiere diminuiscono da 18 a 17 (anche se l’elenco è modificabile) ma aumenta la qualità dell’allestimento, più tecnologico ed ecocompatibile, ma anche le modalità di partecipazione con spazi più animati e caratterizzati. Inoltre prima le fiere venivano organizzate dall’Enit, l’agenzia nazionale del turismo, ora l’organizzazione torna in casa. L’assessorato regionale al Turismo ha firmato un accordo quadro, con validità annuale, con l’Unione regionale delle Camere di commercio della Sardegna (Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari) per attivare un rapporto di collaborazione sui temi della promozione nei settori del turismo, dell’artigianato e del commercio, prevedendo azioni, attività.
Per queste occasioni aumenta anche la metratura degli spazi e quindi la possibilità di coinvolgimento degli operatori dell’offerta turistica sarda. La dotazione finanziaria per la nuova organizzazione delle fiere passa da 1,911 milioni del 2019 a 3,763 milioni per il 2020. L’accordo con Unioncamere invece da novembre di quest’anno a novembre dell’anno prossimo, costerà 4,350 milioni, mentre il progetto precedente è costato 1,548 milioni nel triennio 2017-2019. L’investimento dell’Assessorato per le manifestazioni fieristiche passa da 1,911 milioni del 2019 a 3,763 per il 2020. “Puntiamo sulla qualità”, ha precisato l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, “meno fiere quindi ma spenderemo di più, cercheremo di vendere la Sardegna in maniera diversa, ma tutti uniti”. “Chi meglio della camera di commercio poteva affiancare la regione in questo compito”, ha spiegato Nando Faedda, presidente di Unioncamere, “abbiamo una grande responsabilità, un momento nel quale la Sardegna dovrà affrontare una concorrenza spietata come quella che arriverà dalla Turchia”. Rispetto all’anno scorso sono state cancellate le fiere di Monaco, Zurigo, Varsavia, Düsseldorf, e Padova.