NUORO. "Non sussiste violenza privata". Così il Tribunale di Nuoro, su richiesta della Procura, ha archiviato le indagini a carico di tutti i pastori indagati per la protesta del latte a Lula, avvenuta lo scorso febbraio. Ad annunciarlo è l'associazione Libertade, che ha difeso gli indagati con gli avvocati Giulia Lai, Marcella Cabras, Adriano Sollai e Michele Zuddas. "Con un'ampia motivazione - scrive Libertade - il giudice accoglie tutte le argomentazioni già pronunciate dagli avvocati, i quali hanno ribadito a più riprese che la manifestazione si svolse pacificamente e che ogni condotta rientrava nel diritto di ogni individuo di manifestare pacificamente il proprio dissenso. Ricordiamo infatti che per gli stessi fatti un comune cittadino, partecipante alla protesta, era stato raggiunto da un provvedimento di ritiro delle armi avverso il quale pende ancora un ricorso gerarchico presso il ministero dell’interno e che trentotto persone risultavano indagate per diversi reati tra cui violenza privata, imbrattamento, danneggiamento, manifestazione non autorizzata e soprattutto per il reato di blocco stradale".
La richiesta di archiviazione è arrivata dalla Procura, accolta oggi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nuoro, con la seguente motivazione: “Non sussiste violenza privata poiché il conducente del camion faceva salire i manifestanti ad ispezionare il veicolo di propria volontà; non vi è stato sversamento dei prodotti trasportati, poiché i manifestanti hanno rovesciato bidoni del latte da loro stessi portati sul luogo, e che pertanto non vi è stato danneggiamento del carico del furgone e del relativo carico; lo sversamento del latte non può integrare il reato di imbrattamento; non vi è alcuna condotta riconducibile al reato di cui all’art. 650 c.p.; ritenuto che in relazione ai reati di cui agli art. 18 TULPS, art. 1 d.lgs. n. 66/1948 commessi in Lula non è emersa alcuna specifica condotta penalmente rilevante ascrivibile agli indagati”. Grande soddisfazione da parte dell'associazione Libertade, che ha lottato con e per i pastori indagati: "In uno stato di diritto, ogni individuo è dotato di libertà fondamentali, tra le quali vi è quella di poter manifestare pacificamente e riunirsi liberamente nei luoghi pubblici".