CAGLIARI. È arrivata la svolta, forse, per la rinascita del rudere della Marina, all'angolo tra via del Mercato Vecchio e via Baylle. La prudenza è dettata non tanto da dubbi procedurali quanto dai continui imprevisti che per anni hanno bloccato la riqualificazione di un rudere fatiscente, a rischio crollo e brutto: un privato lo vuole mettere a posto, ma la burocrazia finora gli ha messo i bastoni tra le ruote.
L'immobile è comunale. Ed è tra quelli che sono stati messi all'asta con una delibera della giunta comunale nell'ormai lontano 2013. L'anno dopo ecco il bando per la vendita: il prezzo a base d'asta è di 450mila euro. A febbraio del 2015 sembra che l'affare possa essere chiuso: il titolare del Libarium, Danilo Argiolas, mette sul piatto oltre 600mila euro. È pronto a ristrutturare e a restituire alla città un angolo che attualmente è goduto solo da piccioni e a lungo è rimasto circondato dai rifiuti. L'imprenditore versa anche la caparra. Sembra tutto a posto.
Ma in agguato c'è il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che un decreto di ottobre del 2015 vincola l'immobile e stoppa l'operazione. Viene stabilito che l'edificio, un rudere ormai, debba essere tutelato e che non si potrà ricostruire in linea con gli altri edifici lì accanto.
Ripartono le valutazioni: nel 2017 arriva il nuovo via libera all'alienazione, ma ci sono prescrizione su cosa e quanto si potrà trasformare l'immobile. C'è da rifare il progetto di recupero, che viene di nuovo vagliato. La benedizione è arrivata solo nei giorni scorsi. L'imprenditore conferma di voler procedere con l'acquisto. E il dirigente comunale del Patrimonio, venerdì, dichiara la vendita perfezionata. Affare fatto, salvo imprevisti. Cosa ci nascerà? Forse un albergo, ma non solo.