CAGLIARI. Di sicuro non conoscono l'ironico tormentone casteddaio "colpa di Zedda". Infatti è molto serio l'esposto che 271 candidati bocciati all'orale del concorso nazionale per dirigente scolastico hanno presentato alla Procura di Roma. Le motivazioni addotte dagli avvocati Pierpaolo Dell'Anno e Giuseppe Murone sono molteplici. Ma tra tutte spicca quella che fa riferimento a un presunto vantaggio di cui avrebbero goduto i candidati sardi grazie alla diramazione di un'allerta meteo da parte delll'allora sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Era il 17 ottobre 2018, in tutta Italia e in varie sedi si sarebbe dovuta tenere la prova scritta. Svolta regolarmente in tutta Italia, tranne che nel capoluogo sardo: quel giorno le scuole sono state chiuse per il maltempo, così era indisponibile la sede del Giua, dove gli aspiranti presidi sardi si sarebbero dovuti cimentare con le domande. La prova era stata annullata. Secondo la denuncia il fatto che "la prova scritta non sia stata in realtà unica su tutto il territorio nazionale e non si sia svolta in un'unica data ha determinato una evidente disparità di trattamento tra i diversi concorrenti". Perché i sardi, che hanno sostenuto la prova a dicembre, hanno potuto conoscere lo schema seguito nella redazione dei quesiti. Tanto che in Sardegna ha passato la prova il 60 per cento dei candidati. Una percentuale superiore è stata registrata solo in Molise.
L'allerta meteo di Zedda e il caos del concorso per presidi: esposto in Procura
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