CAGLIARI. La sanità sarda? Arranca. E a farne le spese sono i pazienti, che devono aspettare molto più di chi vive nel resto d'Italia per numerose prestazioni definite "sentinella" dello stato di salute del sistema ospedaliero. L'allarme viene lanciato dai Riformatori Pierpaolo Vargiu e Franco Meloni, che hanno analizzato il report del ministero della Salute sulle schede di dimissioni ospedaliere (Sdo). I dati sono riferiti al 2017, ma si tratta del dossier completo più recente, e lo stesso dicastero spiega che "il Rapporto sui ricoveri ospedalieri fotografa l'attività di ricovero e cura per acuti degli ospedali italiani, pubblici e privati, in modo affidabile e completo". In Sardegna emerge "una situazione di grave criticità del sistema sanitario della Sardegna: bisogna agire subito, prima che il disastro sia irrimediabile", attaccano i Riformatori, con alla mano i numeri relativi alle urgenze a 30 giorni.
“Per quanto attiene ai tempi di attesa per l’intervento chirurgico di tumore della mammella, la Sardegna è la peggiore regione italiana, con tempi di attesa medi di 42,2 giorni. Anche per il colon retto, i tempi di attesa sono i peggiori di Italia: 38,7 giorni. Per il tumore dell’utero, va appena un po’ meglio: i tempi di attesa sardi sono i terzi peggiori d’Italia. Lo stesso triste “podio” è occupato nel monitoraggio relativo all’intervento di tumore polmonare: i tempi di attesa sardi (27,7 giorni) sono i terzi peggiori d’Italia", snocciolano Vargiu e Meloni, "Se si cambia patologia, non va molto meglio: per un by pass aortocoronarico, i tempio medi di attesa sono in Sardegna di 63,7 giorni, il triplo di quelli riscontrati nel resto d’Italia (in questo caso, la Sardegna è la seconda peggiore regione italiana), mentre per una protesi d’anca si attende mediamente nell’Isola 92 giorni, più del doppio della media nazionale (anche in questo caso siamo la terza peggiore regione italiana!). Un po’ meglio va con gli altri parametri di classificazione (tumori della prostata, tonsillectomia, PTCA, endoarteriectomia carotidea), dove i tempi di attesa della Sardegna non si discostano dalle medie nazionali.”
“È evidente –concludono Vargiu e Meloni- che l’eredità in sanità della precedente amministrazione è un fardello davvero pesante. E’ dunque indispensabile un radicale cambio di marcia se vogliamo sperare di restituire ai sardi una sanità che lavori con orgoglio e che abbia le necessarie risorse per rispondere in modo appropriato ai bisogni dei cittadini.
Interventi urgenti? Macché, tempi biblici in Sardegna: "Sanità al collasso"
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