CAGLIARI. Il fronte dei pastori non si spacca, ma si muove. Da una parte c'è l'opera di mediazione portata avanti da chi sabato era seduto al tavolo in Prefettura a Cagliari con il ministro Gian Marco Centinaio, il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli industriali: Gianuario Falchi spiega, nei presidi, spiega quali siano i vantaggi di una chiusura sui 72 centesimi di acconto legati a un meccanismo finanziario che porterà, dopo un primo passaggio di valutazione a maggio, il litro a un euro più Iva. A Thiesi illustra anche tutti gli altri punti della bozza di accordo. Ossia l'ingresso dei pastori nei consorzi e la nascita di un prefetto che vigilerà sulla filiera del latte-pecorino: così si eviteranno distorsioni del mercato a favore di chi ha il coltello (e il portafogli) dalla parte del manico, ossia i trasformatori.
Gianuario Falchi spiega ai pastori il contenuto della bozza di accordo raggiunto con Centinaio
Dall'altra, sempre nelle campagne, c'è chi propone di seguire la linea dura. Come il pastore di Ortacesus che ieri sera è arrivato a minacciare di buttarsi da un traliccio: ieri mattina ha proposto di dare fuoco ai Comuni, di boicottare le elezioni. Lui, dice, è il primo pastore a essere stato denunciato per i blitz contro le autocisterne dei giorni scorsi. "Si continua a lottare", spiega, "perché non possono metterci tutti in carcere".