CAGLIARI. “Il Viminale non era certo la sede giusta e Salvini ha fatto un buco nel latte". Così il deputato sardo dei Cinquestelle Pino Cabras commenta il mancato accordo di ieri sera al tavolo convocato a Roma dal ministro dell'Interno per stabilire il prezzo del latte. Cabras, peraltro alleato della Lega al governo, attacca Salvini sull'emergenza pastori per il suo "intervento alla ‘ghe pensi mi’", facendo riferimento alla frase pronunciata dal ministro “entro 48 ore risolvo tutto, non mi alzo dal tavolo se il prezzo del latte non passa da 60 centesimi a un euro”". "Matteo Salvini non poteva che sbattere il muso su una realtà molto più complicata - commenta Cabras - dove l’emergenza richiede sì misure speciali, ma non ha i tempi dei tweet elettorali. Puoi fare quello che alza la mandibola (il ganassa in milanese, il barrosu in sardo), ma poi la serietà del problema prende le tue misure e ti obbliga ad abbassare lo sguardo, verso il caos immediato del settore, e solo dopo a risollevarlo per una prospettiva che vada oltre la data delle elezioni".
Per Cabras “l’approccio dell’ennesimo salvatore ‘continentale’ da sbarco non poteva che ridimensionarsi perché letteralmente lui non sapeva nulla di un’attività umana che c’è da sempre e ha profondamente modellato i paesaggi e le identità umane in Sardegna. Non sapeva di problemi che durano con tempi secolari, difficoltà che nessun arrembaggio scomposto di 48 ore potrebbe rimettere a posto senza correggere un intero modello di sviluppo. Il che non significa che ci rassegniamo né che non si debba agire presto, anzi. Però non puoi fare promesse facilone senza tener conto della struttura del mercato, dei suoi padroni, delle burocrazie, delle catene di valore internazionali. Ma c’è modo e modo di aprire il dialogo, e i bluff giustamente si svelano presto”.