CAGLIARI. Aveva dato fuoco alla casa per uccidere il figlioletto nato solo venti giorni prima. È stata notificata l'accusa di tentato omicidio alla mamma che il 20 marzo scorso era stata salvata dai vigili del fuoco e dagli agenti della squadra Volante dopo che la sua abitazione era stata invasa dal fumo (qui la notizia). Sia lei che il figlio erano rimasti intossicati: conseguenze minime, per fortuna. In un primo momento era emerso che il rogo fosse stato generato da una sigaretta caduta accidentalmente sul materasso.
Ma pochi giorni dopo la donna era stata arrestata. Come poi confermato dalle indagini della Procura, stando a quanto riporta l'Unione Sarda in edicola oggi, la mamma - che potrebbe non essere imputabile a causa dello stato di depressione nel quale era caduta - aveva appiccato il fuoco in più punti e aperto il gas. Da qui l'accusa di tentato omicidio e incendio.
Non si era arrivati alla tragedia solo perché il fumo era stato notato da una vicina che aveva subito chiamato i soccorsi e le fiamme sono state domate prima che si potesse concretizzare l'intento di una donna che aveva perso il controllo.
Pirri, incendiò la casa per uccidere il figlio di 20 giorni: accusata di tentato omicidio
- Redazione
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